Articolo scritto in collaborazione con Alessandra Rizzo, membro di StartNet Youth
Oggi è la giornata internazionale dei diritti delle donne. L’8 marzo, contrariamente a quanto si pensi, è un giorno dedicato al ricordo e alla riflessione. Un giorno dove i pensieri vanno a tutte quelle sfide sociali, economiche e politiche affrontate dalle donne nel corso dei secoli.
Il divario salariale a tutti i livelli
Oltre a ricordare tutti i traguardi raggiunti, c’è bisogno di riflettere su quanta strada ci sia ancora da fare. Occupandoci di transizione dal mondo della scuola al lavoro, ci sembra importante ricordare che secondo i dati ISTAT del 2018, in Italia, si è registrato un Gender Pay Gap (GPG) pari a 6,2% per i lavoratori dipendenti di imprese ed istituzioni con almeno 10 dipendenti dei settori privati e pubblici extra-agricoli. Ma che cos’è il Gender Pay Gap? È il divario retributivo di genere, ovvero la differenza media tra la retribuzione degli uomini e delle donne che lavorano. Facendo qualche esempio: tra i/le dipendenti laureati/e troviamo una retribuzione media oraria di 19,6 euro per le donne e di 23,9 euro per gli uomini. Per i/le dipendenti con un’istruzione primaria troviamo una retribuzione media di 10,8 euro le donne e 12,7 euro per gli uomini; infine, troviamo una retribuzione media di 13,8 euro per le diplomate e di 15,4 euro per i diplomati. Inoltre, il gap salariale tende ad aumentare se si considerano professioni o posizioni considerate “tipicamente maschili”. Ad esempio, tra i dirigenti, il GPG è pari al 27,3%.
Iniziare dall'orientamento
Il divario è presente su tutti i livelli, e molti dati sembrano indicare che se in partenza giovani uomini e donne sono uguali nelle prime opportunità (vedi il numero addiritttura maggiore di donne laureate rispetto agli uomini), con il crescere aumentano differenze salariali e accesso a posizioni apicali. Si tratta di dati che di cui la rete StartNet è consapevole. Proprio per questo, le attività che vengono co-progettate e poi implementate devono sempre tenere conto della dimensione di divario di genere. Alcuni esempi: Building Futures, il progetto di formazione all'orientamento per docenti che presenta dei moduli specifici sulla questione di genere anche nella scelta di carriera delle giovani donne; GO4STEM, il laboratorio itinerante con esperimenti tecnologici e scientifici e una riflessione sulle proprie skills mette al centro proprio le attitudini al di là del genere; Skills for Life, il toolkit di orientamento sulle life skills che ha un'intera sezione sul come contrastare gli stereotipi di genere nell'orientamento.
Il PNRR come opportunità
Il rapporto nell'ambito del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal sottolinea come per il quinquennio 2021-2025 si preveda «un fabbisogno occupazionale dei settori privati e pubblici compreso tra 3,5 e 3,9 milioni di lavoratori, di cui 933mila-1,3 milioni determinati dalla componente di crescita economica, considerando anche l'impatto dei diversi interventi previsti dal governo e, in particolare, dal piano finanziato dall'Unione Europea Next Generation». Sono dati molto incoraggianti, che se accompagnati da adeguate misure di conciliazione tra vita privata e lavoro possono potenzialmente rappresentare un segnale di speranza per i giovani, e in particolare, per le giovani donne. Vogliamo chiudere condividendo una serie di articoli e approfondimenti che vanno in questa direzione del quotidiano online Sole 24 ore.